Document Type:
Book
Author/editor:
Riccardo Parmeggiani
 
Standard: Parmeggiani, Riccardo [Riccardo Parmeggiani]
Title:
L'inquisizione a Firenze nell'età di Dante : politica, società, economia e cultura

Standard:

Series:
Percorsi. Storia
Date of Publication:
2018
Place of Publication:
Bologna

Standard: Bologna [Bononiae]

Publisher/Printer name:
Il mulino

Standard: Il Mulino

ISBN/ISSN:
9788815278364
Pages:
232 p.
Format :
22 cm.
Subjects:
Inquisition - Florence - 1200-1400

Table of contents:

Introduzione I. Inquisizione, politica e società 1. La presenza catara a Firenze prima dell'Inquisizione 2. I frati Predicatori e l'avvio della repressione: il conflitto con l'autorità podestarile 3. Lo scontro sugli statuti tra il Papato e il governo popolare: Alessandro IV e il difficile inizio dell'Inquisizione francescana 4. L'azione antiereticale e la «rete» ghibellina nel contado 5. La pace del cardinale Latino Malabranca e il riavvio della repressione. Riflessi politici e sociali dell'azione inquisitoriale nel tardo Duecento 6. Il passaggio tra Due e Trecento 7. Conflitti e riallineamenti tra l'Inquisizione e la signoria angioina II. Il peso economico: le finanze dell'Inquisizione 1. I beni degli eretici e la partecipazione del Comune alla spartizione: la figura del sindicus Communis pro officio inquisitionis 2. I proventi della repressione e il finanziamento delle opere pubbliche 3. Repressione, affari familiari e finanza: l'inquisitore Andrea dei Mozzi 4. Il patrimonio immobiliare dell'officium 5. Gli scandali finanziari trecenteschi: l'«Inquisizionopoli» e la «parentopoli» fiorentina III. Inquisizione e cultura 1. La cultura degli inquisitori 2. La biblioteca dell'officium 3. L'élite intellettuale al servizio dell'Inquisizione: i consultori Conclusioni Bibliografia Indice dei nomi

Summary/Notes:

Recensioni: RMR 05 (giugno 2019), pp. 215-218 [Francesca Tasca]

Il volume ripercorre le origini e l’evoluzione storica del tribunale antiereticale a Firenze a partire dagli anni Trenta del Duecento fino al pontificato di Giovanni XXII. La città di Dante rappresenta un esemplare case study dei profondi intrecci che legarono il negotium fidei medievale alla vita politica e alle trasformazioni della società comunale, non secondariamente in ragione dell’accentuato dinamismo economico che caratterizzò il passaggio tra Due e Trecento. In questo fervido contesto gli aspetti di carattere più schiettamente religioso sembrano rimanere di fatto in secondo piano, ancorché presenti anche nei dibattiti culturali che animarono il convento francescano di Santa Croce, sede dell’Inquisizione fiorentina. Il rilievo sociale dei lignaggi a vario titolo coinvolti nella repressione evidenzia come l’attività finanziaria e l’«indotto» generato dal tribunale ponessero il negotium fidei al centro di forti interessi, che coinvolsero sia il ceto politico che quello imprenditoriale. Le irregolarità di gestione emerse in seguito ad un’inchiesta papale degli anni 1333-1334 fotografano in maniera nitida fino a che punto l’attività antiereticale si fosse progressivamente (e precocemente) trasformata da questione religiosa ad affaire principalmente d’ordine finanziario.