| Document Type: | 
 | ||
| Author/editor: | Adolfo Rivoir ; a cura di Ivetta Fuhrmann ; introduzione di Gian Enrico Rusconi Standard: Rivoir, Adolfo [Adolfo Rivoir] Fuhrmann, Ivetta [Ivetta Fuhrmann] Rusconi, Gian Enrico [Gian Enrico Rusconi] | ||
| 
		  	Title:
		   | L'ufficiale che salvò la bandiera : Diario di prigionia in Polonia e Germania Standard: | ||
| Series: | Libertà e giustizia | ||
| Series: | 17 | ||
| Date of Publication: | 2013 | ||
| Place of Publication: | Torino Standard: Torino [Turin][Augustae Taurinorum] | ||
| Publisher/Printer name: | Claudiana | ||
| ISBN/ISSN: | 978-88-7016-975-1 | ||
| Pages: | 126 | ||
| Annexes: | 21 cm | ||
| Number of illustrations: | con 16 illustrazioni fuori testo | ||
| Subjects: | Italian Prisonners of war - Germany - 1942-1945 - Diaries and Recollections Rivoir, Adolfo - Diaries and Recollections | ||
| Table of contents: | Introduzione di Gian Enrico Rusconi I Le ragioni di questa ricerca 7 1. Biografia 11 Il mondo valdese nel Novecento 11 La famiglia e gli studi, poi la scelta della carriera militare 16 La scelta della carrera militare nella prima guerra mondiale 18 In Libia e in Eritrea 23 Il rientro in Italia 25 Sul fronte greco-albanese nella seconda guerra mondiale 27 Il ritorno all'attività militare 41 L'odissea dell?internamento 46 La bandiera del 5° alpini 48 Come vive la famiglia quel periodo 51 2. Il Diario 61 I taccuini e il loro ritrovamento 61 I temi del Diario 64 Il Diario 71 Riferimenti bibliografici | ||
| Summary/Notes: | Coraggioso e stimato militare di professione, dall’8 settembre 1943 il tenente colonnello Rivoir, comandante del 5° Reggimento alpini dislocato a Fortezza, si trova, come migliaia di altri ufficiali italiani, in una situazione incredibilmente difficile, imprevedibile e penosa. In assenza di precisi ordini superiori, e dovendo anzi tener conto dell’equivoca raccomandazione di non prendere iniziative ostili contro le truppe germaniche, si trova inaspettatamente bloccato dai tedeschi, costretto a cedere all’ingiunzione di consegnare le armi dell’unità e a darsi prigioniero insieme ai suoi soldati, senza sospettare il destino di internati militari che li attende. È una dinamica che si ripete in centinaia di altri casi. È la catastrofe militare e politica dell’8 settembre. Recensione: Riforma 22 (31 gennaio 2014) n. 4. p. 7 [Marco Rostan] |